Incontro Prezioso

La Bambola Abayomi e l’Incontro con la fiducia in Sé

IAGP Iseo Conference 2019 – Workshop di Psicodramma interiore con le bambole Abayomis ( Maria Cèlia Malaquias, Brasil)

E’ nata tra le mie mani. Da tre semplici fili di stoffa. Ha iniziato a prendere corpo e acquisire gradualmente una sua identità. Ha preso forma tra le mie dita, ha scelto i suoi vestiti e la direzione del suo volto. Poi all’improvviso ha iniziato a guardarmi!

Così per caso, grazie a Maria Cèlia Malaquias, mi sono trovata a conoscere la storia triste e romantica di questa bambola nera. Le madri, durante il viaggio in nave degli schiavi deportati dall’Africa al Brasile, tentavano di alleggerire il peso della schiavitù dei propri figli, staccando pezzi di stoffa dai propri abiti, per farne bambole preziose. Boneca Abayomi significa proprio (parola di origine Yoruba) ‘Incontro Prezioso‘. Rappresentano felicità e gioia. Sono realizzate esclusivamente con nodi.

Il nostro Incontro Prezioso è stato un prendersi cura reciproco, l’una dell’altra con candida semplicità. Io l’ho aiutata a prendere forma e lei mi ha mostrato ciò che di me avrei potuto risvegliare, con un atto di fiducia e paziente serenità.

Appagate e reciprocamente riconosciute ci siamo regalate un amorevole sorriso, prima di aprire lo sguardo all’Altro, colui che incontriamo accanto a noi, per ascoltarne le storie e le emozioni.

Lo Psicodramma è una Metodologia (e non una tecnica, come alcuni pensano) che consente di accedere a contenuti interni attraverso molte strategie o strumenti (come la bambola, il disegno, la fotografia e molto altro) che facilitano i processi di auto-osservazione e identificazione. Ciò accade perchè le strategie relazionali utilizzate, valicano con autentica semplicità alcuni ‘ostacoli’ della nostra coscienza, lasciando libero accesso a contenuti profondi, spesso incapsulati dentro sovrastrutture cognitive o culturali.

L’Incontro con la bambola è stato l’incontro con me stessa, con una parte di me che non avevo considerato o non volevo ascoltare prima, ciò che J.L.Moreno chiama Teatro Interno. Noi siamo esseri multiformi e ricchi di contradditorie verità. Spesso fatichiamo a dare il giusto valore ad ognuna di queste parti, nella difficoltà di integrare conflitti e ambivalenze.

Eppure quando accettiamo di essere Individui complessi si apre una varietà di mondi …di cui non potremo mai più fare a meno!

La poesia di questo Incontro ha rinnovato le intenzioni per i tempi a venire, nel quotidiano lavoro delle relazioni. Adesso siamo pronte per guardare con occhi puliti l’Altro da noi, prima di chiedergli come si chiama.

Incontro con gli studenti dell’Università Cattolica

Testimonianza professionale agli studenti del corso di Psicologia di Comunità sul ruolo e possibilità della figura di Psicologa di Comunità

Lo psicologo di comunità è anche psicologo clinico?

La mia testimonianza al corso di Psicologia di Comunità dell’Università Cattolica è stata una buona occasione per riflettere su alcune tematiche a volte implicite o apparentemente banali.

Da studenti quante volte ci siamo chiesti cosa avremmo fatto da grandi? Purtroppo nella mia carriera di studi non mi è stata posta questa domanda! In effetti nessuno durante gli anni dell’università mi ha veramente offerto l’occasione per riflettere sul mio immaginario futuro…

La psicologia di Comunità in concreto

Con i circa 80 studenti presenti abbiamo fatto emergere sociometricamente le diverse posizioni rispetto all’immaginario sulla figura dello Psicologo Clinico e di Comunità (che nel vecchio ordinamento confluivano nello stesso iter formativo, in realtà). Molti di loro vedono il proprio futuro in uno studio privato di psicoterapia, qualcuno associando ad esso anche attività di stampo ‘sociale‘ o di comunità, altri nettamente orientati in modo terpeutico.

Proprio partendo dalla mia esperienza professionale ho voluto lasciare alcuni spunti su come operativamente ho potuto tradurre il lavoro di Psicologa di comunità, nei quartieri, nei gruppi di lavoro, nei condomini, nelle scuole… in tutte quelle realtà sistemiche in cui ho l’occasione di essere ingaggiata come professionista per facilitare le relazioni e promuovere il benessere delle persone.

Nel corso dell’incontro è divenuto via via più evidente come il contesto sia indubbiamente un aspetto centrale nell’intervento operativo di Comunità, ma allo stesso tempo si può grossolanamente veder confluire tutte le applicazioni del Ruolo professionale di Psicologo di Comunità in uno stesso focus di lavoro, orientato a promuovere il benessere delle persone in modo sistemico-ambientale, attingendo dal Capitale sociale come risorsa e promuovendo reti sociali come strumento di prevenzione e intervento.

Il cosiddetto ‘abitare sociale‘ si rende efficace laddove si attivano processi di partecipazione attiva, sulla base di una auto-efficacia percepita in funzione del contesto specifico e degli obiettivi individuali, contestualmente al proprio gruppo-comunità di appartenenza.

Su questo macro obiettivo possiamo ritenere affini i processi evolutivi di un gruppo artificiale, un gruppo di lavoro per esempio, quanto i processi di un gruppo naturale orientato verso un obiettivo comune…il benessere individuale all’interno della comunità.

Ringrazio

Elena Marta e Daniela Marzana dell’Università cattolica del Sacro Cuore
Rete Nazionale BuonAbitare

https://psicologatatianasicouri.com/buonabitare-benessere-nei-luoghi-di-vita-e-lavoro/

Cosa vuol dire CRESCERE ?

OPEN DAY 26 settembre

GRUPPI TERAPEUTICI E PSICOPEDAGOGICI

per bambin@ e ragazz@ da 8 a 16 anni

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Un viaggio di gruppo che arricchisce

Come vogliamo accompagnare i nostri figli nel percorso di crescita?

Cosa ci immaginiamo possa essere il meglio per loro?

Che cosa significa BENESSERE per bambini o ragazzi in crescita?

Che tipo di esperienze desideriamo per loro, affinchè crescano con consapevolezza e capacità di fare delle scelte?

Come genitori, le scelte da fare durante il percorso di crescita di un figlio/a sono molte, alcune immediate, altre più complesse. Talvolta sono loro a chiedere di fare un’esperienza, altre volte siamo noi ad osare, proponendo loro qualcosa che non sceglierebbero, perchè sconosciuto o perchè apparentemente troppo distante dalla propria esperienza quotidiana.

A noi genitori tocca il difficile compito di osare, di azzardare, spingedoli verso un’esperienza nuova, sconosciuta, che può aprire loro le porte di nuove letture del mondo e messa in gioco di sé.

Alcune esperienze passano attraverso canali di esplorazione che toccano tutte le sfere della persona, corpo e mente, emozioni e pensiero, relazione e separazione, parola e azione, gruppo e individualità.

Quello che proponiamo, nell’esperienza di gruppo, è una parentesi di gioco-esplorazione, che passa attraverso tutte queste sfere della vita ed esperienza umana, in modo rispettoso delle differenze individuali, con un po’ di leggerezza, ma anche di profondità.

I GRUPPI TERAPEUTICI E PSICOPEDAGOGICI sono rivolti a bambin@ e ragazz@ da 8 a 16 anni, in gruppi adeguati all’età, e hanno l’obiettivo di accompagnarli durante tutto l’anno, nello scorrere delle esperienze e degli umori che vivono passo dopo passo…

Si svolgono con cadenza quindicinale da Mercoledì 3 Ottobre

→ Gruppo 12-15 anni ore 16.15-17.15

→ Gruppo 8-11 anni ore 17.30-18.30

 

Info:

tatianasicouri@gmail.com | 3478938317

associazionepuntouno@gmail.com |02 37072105