Psicoterapia di gruppo e società

L’espressione ‘Terapia di gruppo’ ha due accezioni.

Può riferirsi tanto alla cura di un certo numero di persone riunite in particolari sedute terapeutiche, quanto al tentativo preordinato di far maturare in un gruppo delle forze che facilitino un’attività di cooperazione

Questo ci disse Wilfred Bion nel 1971.

E con ciò riusciamo in sintesi a rispondere alle tante domande che spesso le persone pongono su quali siano le differenze tra psicoterapia individuale e di gruppo.

In un gruppo ci occupiamo al contempo delle persone che lo compongono quanto della composizione stessa del gruppo, riconoscendo ad esso un valore terapeutico come agente di cambiamento e specchio delle trasformazioni o rigidità volte alla conservazione dello stato di esistenza stessa del gruppo… o potremmo dire Comunitá, se non addirittura Società!

Bion stesso già diceva:

Non si è ancora cercato di spingere la società a curare i suoi disturbi psicologici con mezzi psicologici, perché essa non ha raggiunto una capacità di introspezione sufficiente a valutare la natura delle sue sofferenze.

Immediato il riferimento a tutti gli elementi di malessere, per non dire patologia, che la nostra società porta con sé senza esserne troppo consapevole.

Inevitabile lasciar andare il nostro pensiero di ‘terapeuti di gruppi’ e dunque in qualche modo di micro-società a tutte le fantasie di cura e cambiamento che per mandato professionale e indole naturale siamo portati a immaginare e anche un po’ presuntuosamente tentare di mettere in azione.

Partendo da cosa?

Dall’obiettivo ambizioso di 

educare ed addestrare le comunità nei problemi delle relazioni interpersonali.

Come l’immagine del sasso lanciato nell’acqua cosi abbiamo l’ambizione di veder propagare il cambiamento come un’onda sulla superficie, dal micro al macro, proprio come molti giganti sulle cui spalle ci orientiamo oggi, avevano già idealisticamente immaginato o almeno fantasticato.

Riferimento bibliografico

Wilfred R. Bion, Esperienze nei gruppi, Armando editore

Psicodramma Prima e Dopo 2017

Psicodramma Prima e Dopo

Psicodramma A più voci 2017 * Provaglio d’Iseo (BS)

Da domani prende il via la consueta rassegna annuale di Psicodramma a Iseo

Psicodrammatisti, cittadini, curiosi, professionisti e colleghi con formazioni differenti partecipano e propongono workshop tematici di vario genere; prevalentemente con metodologia di Psicodramma Classico (o Moreniano) ma anche Playback theatre e Psicomotricità.

Grazie ad un clima di accogliente familiarità è possibile sperimentare lo psicodramma e conoscere professionisti di varie provenienze sul territorio nazionale.

La partecipazione ai laboratori è agevolata da un senso di rispetto delle differenze e dei bisogni dei singoli, in modo che ogni persona possa trovare il proprio spazio di narrazione ed esperienza, secondo diversi gradi di coinvolgimento. Le esperienze sono sempre orientate al benessere della persona e all’ascolto, in una prospettiva di incontro autentico e spontaneo.

Le iscrizioni al meeting possono essere registrate direttamente la mattina di sabato, dalle 9 alle 10.

Per info Psicodramma a più voci 2017 o scrivere a incontro@psicosociodramma.it

 

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Guarda il video di Psicodramma A più voci 2016

Cos’è lo Psicodramma?

Lo psicodramma può essere raccontato in molti modi, certamente il più efficace è l’esperienza diretta!

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Attraverso lo psicodramma rappresentiamo il mondo interno

Uno dei modi per descriverlo è, come insegna Gianni Boria, “la concretizzazione del mondo interno delle persone“. Ma cosa significhi veramente ha soprattutto a che fare con l’esperienza personale che ogni persona può fare.

A me piace riconoscerne il potenziale di sintesi, che consente di visualizzare in modo diretto e concreto parti della propria vita e delle proprie emozioni, con immediatezza e autenticità, soprattutto di fronte a sè stessi. Credo che un grande potere dello Psicodramma sia proprio la capacità di porre le persone di fronte ad uno specchio di sè, che costringe, ma anche autorizza a scavalcare schemi e maschere, per guardare a fondo dentro sè stessi.

L’applicazione metodologica, proprio per la sua immediatezza, ha offerto a molte altre scuole di pensiero validi strumenti di lavoro, che vengono spesso applicati ai più disparati contesti.

La filosofia che accompagna tutti gli psicodrammatisti è contraddistinta dall’estremo valore attribuito al potenziale umano e all’unicità dell’individuo, come occasione per riconoscere e valorizzare le differenze, verso un’utopistica società più dialogante e accogliente.

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L’applicazione della metodologia psicodrammatica non si limita ad un insieme di tecniche pratiche nel lavoro terapeutico, ma porta al proprio interno una forte prospettiva sociale di cambiamento, in una visione che dal micro al macro restituisce ad ogni individuo un peso trasformativo nei confronti della società e delle relazioni umane, sia private sia professionali.

Per approfondire, guarda il video Psychodrama…creativity and therapy_Watch the video, in cui si descrivono in modo sintetico e concreto alcuni strumenti metodologici dei processi di gruppo messi in atto: Riscaldamento (warm up) – Concretizzazione scenica del mondo interno – Condivisione con il gruppo (sharing)-

Fasi e processi di gruppo sono sinteticamente raccontati e resi accessibili a coloro che non hanno mai sperimentato in prima persona il potenziale espressivo e trasformativo dei metodi attivi di J.L.Moreno.

Link per approfondire l’argomento_Luigi Dotti, Psicodrammatista