“Ma parità dei sessi vuol dire che dobbiamo avercelo lungo tutti uguale?”
Woody Allen
Nel percorso di crescita e cambiamento che ognuno di noi affronta per l’intera durata della vita, si toccano molteplici aree tematiche su cui interrogarsi. Una di queste è la dimensione amorosa, affettiva, relazionale, che inevitabilmente è anche identitaria.

In alcune fasi della vita risulta essere ancora più complesso e destabilizzante collocarsi, non soltanto rispetto ad un rapporto autentico con se stessi, ma anche nei confronti delle appartenenze sociali.
La dimensione identitaria diventa anche scelta politica, nel senso più radicato sul piano etimologico, quando la propria posizione identitaria deve fare i conti con limiti e vincoli sociali rilevanti, che ne incanalano anche le scelte, le possibilità personali e professionali, all’interno di contesti sociali e geografici connotati in modo più o meno esplicito rispetto alle tematiche fondanti direzioni di vita e posizionamenti umani.
Interrogarsi sul proprio posto nel mondo è una domanda da giovani. Ci sono persone che possono o devono porsi questa domanda in diverse fasi della vita, a volte anche ripetutamente.
Non è facile prendere posizione rispetto alla propria identità profonda. Nè tantomeno rispetto a contesti sociali e famigliari infulenti e vincolanti.
Potersi permettere il tempo della domanda è già un lusso a cui non tutti accettano di andare incontro. Nel tempo per sè a volte si trova spazio anche per porsi domande difficili… le cui risposte possono richiedere anni.

